La morte e il mare: riflessioni a margine di Cic. leg. 2.22.57
In leg. 2.22.57 Cicerone discute su ciò che si deve intendere per sepoltura: si dicono sepolti coloro i quali sono stati inumati. Ma solo dopo il compimento dei iusta, compreso il sacrificio della porca praesentanea, il luogo assume la qualità di sepulchrum. Il vocabolo humatus, che dapprima si rife...
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Format: | Electronic Article |
Language: | Italian |
Check availability: | HBZ Gateway |
Journals Online & Print: | |
Fernleihe: | Fernleihe für die Fachinformationsdienste |
Published: |
2023
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In: |
Archivio giuridico Filippo Serafini
Year: 2023, Volume: 155, Issue: 1, Pages: 11-37 |
Standardized Subjects / Keyword chains: | B
Funeral
/ Crematorium
/ Cicero, Marcus Tullius 106 BC-43 BC
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IxTheo Classification: | SB Catholic Church law |
Further subjects: | B
Morte
B Burial B mare B Sacrificio B cenotafio B Death B cenotaph B sepoltura B Sacrifice B Sea |
Online Access: |
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Summary: | In leg. 2.22.57 Cicerone discute su ciò che si deve intendere per sepoltura: si dicono sepolti coloro i quali sono stati inumati. Ma solo dopo il compimento dei iusta, compreso il sacrificio della porca praesentanea, il luogo assume la qualità di sepulchrum. Il vocabolo humatus, che dapprima si riferiva solo a quelli ricoperti di terra, in seguito ndicava tutti coloro che erano sepolti: e proprio in connessione con humus si può ricostruire l’arcaico rito sostitutivo dell’iniectio glebae o anche quello del sotterramento dell’os resectum, da compiere in caso di incinerazione. Il mancato o l’inesatto compimento dei iusta da parte dell’erede richiede il sacrificio della porca praecidanea, che è dovuto anche se alla base vi sono circostanze particolari come quelle del lancio in mare di un civis ucciso violentemente su una nave, senza che ne sia rimasto alcun resto supra terram, o dell’annegamento accidentale. In questi casi, però, la familia del defunto rimane pura: ed il motivo può essere rintracciato nel fatto che quel corpo non può costituire fonte di contaminazione. Infine, per evitare di far vagare gli scomparsi in mare tra gli insepulti vengono apprestati dei cenotafi. Cicero discusses what burial should mean in leg.2.22.57: only those who have been inhumed can be called buried, however the burial site can be considered a sepulchrum only after the iusta have been performed, which includes sacrificing a porca praesentanea. The word humatus used to describe only those who are covered by soil but then became an umbrella term for all those who had been buried. From humus one can then recover the archaic substitute ritual of the iniectio glebae or the burial of the os resectum, to be completed in case of incineration. A porca praecidanea had to be sacrificed if the heir did not perform the iusta correctly, or whether a civis was killed on a boat and then had to be thrown in the water, or also whether someone accidentally drowned. In the latter cases however the familia of the deceased could remain pura as the body of the deceased was not contaminated. Cenotaphs for the dead-on-sea were eventually set out to avoid them wander in the insepulti. |
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ISSN: | 2282-2828 |
Contains: | Enthalten in: Archivio giuridico Filippo Serafini
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Persistent identifiers: | DOI: 10.53148/AG202301001 |