Mancanza di fede e nullità di matrimonio: confronto tra il documento della Commissione Teologica Internazionale del marzo 2020 e la consolidata giurisprudenza del tribunale della Rota Romana

L‘ articolo affronta il tema dell’incidenza della mancanza di fede e validità del matrimonio, partendo dall’analisi del documento della Commissione Teologica Internazionale, edito nel marzo 2020, dal titolo: “La reciprocità tra fede e sacramenti nell’economia sacramentale”. L’ autore cerca di rispon...

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Bibliographic Details
Main Author: Salvatori, Davide 1971- (Author)
Format: Print Article
Language:Italian
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Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Gregorian & Biblical Press 2021
In: Periodica de re canonica
Year: 2021, Volume: 110, Issue: 2, Pages: 175-223
Further subjects:B Catholic Church Internationale Theologenkommission
B Nullity of marriage
B Catholic Church Rota Romana
Description
Summary:L‘ articolo affronta il tema dell’incidenza della mancanza di fede e validità del matrimonio, partendo dall’analisi del documento della Commissione Teologica Internazionale, edito nel marzo 2020, dal titolo: “La reciprocità tra fede e sacramenti nell’economia sacramentale”. L’ autore cerca di rispondere al quesito se e in quale misura vi sia corrispondenza tra la tesi del recente documento e la consolidata giurisprudenza rotale in merito alla validità dei matrimoni celebrati da cristiani “non credenti”. Dara per conosciuta la questione teologica risolta dalla prospettica del magistero, l’autore cerca di delineare una linea di convergenza tra riflessione teologica, magistero e giurisprudenza rotale. L’ articolo si divide sostanzialmente in due parti: nella prima si presenta il documento della CTI nel suo nucleo centrale, mettendo in evidenza la tesi predominante; nella seconda si sottolineano le linee giurisprudenziali consolidate della Rota Romana ed anche criticità e problematicità. Lo studio cerca di dimostrare l’avvenuta convergenza (non identificazione) tra riflessione teologica e canonica attraverso l’adesione, da entrambe le parti, alla posizione del magistero. Se vi è stata, infatti, evoluzione, ciò non significa deduzione. A distanza di più di cinquant’anni dall’inizio del vivo dibattito, sembra che la querelle su questa materia possa ritenersi sostanzialmente risolta, sebbene si debba ancora lavorare per realizzare un maggior connubio tra teologia e diritto canonico.
The article addresses the issue of the incidence of the lack of faith and validity of marriage, starting from the analysis of the document of the international Theological Commission, published in March 2020, entitled: “The reciprocity between faith and sacramenta in the sacramental economy”. The author tries to answer the question of whether and in which manner there is correspondence between the thesis of the recent document of CTI and the consolidated jurisprudence of the Rota on the validity of marriages celebrated by “non-believing” Christians. Given the theological question resolved from the perspective of the magisterium, the author tries to outline a line of convergence between theological reflection, magisterium and rotal jurisprudence. The article is essentially divided into two parts: the first presents the document in its central core, highlighting the predominant thesis; in the second the consolidated jurisprudential lines of the Roman Rora are underlined and also criticalities and problems. The study tries to demonstrate the convergence (not identification) between theological and canonical reflection through the adhesion, on both sides, to the position of the magisterium. Indeed, if there has been evolution, this does not mean deduction. More than fifty years after the beginning of the lively debate, it seems that the controversy on this matter can be considered substantially resolved, although work still needs to be done to achieve a greater union between theology and canon law.
ISSN:2610-9212
Contains:Enthalten in: Periodica de re canonica