Stato e confessioni religiose negli ultimi centosettant’anni (1849-2019)
Quando, nel 1815, il Congresso di Vienna cercò di ricomporre l’Europa politica post-napoleonica, lo Stato pontificio di papa Pio VII copriva circa 40.000 Km2, pari, grosso modo alla superficie della Confederazione Elvetica. Ma la crisi arrivò rapidamente con la ‘Repubblica Romana’ di Mazzini, Saffi...
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Format: | Print Article |
Language: | Italian |
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Fernleihe: | Fernleihe für die Fachinformationsdienste |
Published: |
Serra
2020
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In: |
Il diritto ecclesiastico
Year: 2019, Volume: 130, Issue: 3/4, Pages: 399-407 |
Standardized Subjects / Keyword chains: | B
State
/ Church
/ Italy
/ History 1849-2019
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IxTheo Classification: | KBJ Italy SA Church law; state-church law |
Summary: | Quando, nel 1815, il Congresso di Vienna cercò di ricomporre l’Europa politica post-napoleonica, lo Stato pontificio di papa Pio VII copriva circa 40.000 Km2, pari, grosso modo alla superficie della Confederazione Elvetica. Ma la crisi arrivò rapidamente con la ‘Repubblica Romana’ di Mazzini, Saffi e Armellini (1848-1849) che vide Pio IX in fuga per rifugiarsi a Gaeta nel Regno delle due Sicilie dove resterà fino al 12 aprile 1850. L’Assemblea Generale della Repubblica, eletta il 21 gennaio 1849 da 230.000 votanti (un terzo, circa, degli elettori), riunita l’8 e 9 febbraio, decretò : Art. 1 Il Papa è decaduto di fatto e di diritto. Art. 2 Il Pontefice Romano avrà tutte le guarentigie di indipendenza necessarie per l’esercizio del suo potere spirituale. Art. 3 La forma del Governo dello Stato Romano sarà la democrazia pura e prenderà il nome glorioso di Repubblica Romana. Art. 4 La Repubblica Romana avrà col resto d’Italia le relazioni che esige la nazionalità comune. Mazzini commentò : « Dopo la Roma degli Imperatori e dei Papi, verrà la Roma del popolo. Una nuova epoca sorge la quale non ammette il cristianesimo, né riconosce l’antica autorità [del Papa] », pur garantendo il libero esercizio del potere spirituale (e di « guarentigie » parlerà il 13 maggio 1871 la legge n. 214 sulle « prerogative » del Pontefice e della Santa Sede). Un decreto del 9 febbraio 1848 nazionalizzò i beni ecclesiastici e uno del 27 aprile dispose il pagamento di stipendi per il clero. Il 3 luglio 1849 verrà promulgata la Costituzione della Repubblica, ma già quella mattina vedrà l’entrata del corpo di spedizione francese e la decisione di papa Mastai di incaricare tre cardinali di restaurare il governo papale. Come è stato osservato, a Roma « morì una Repubblica ma nacque una cultura di governo repubblicana destinata, sui tempi lunghi, come la sola degna di reggere l’Italia » (Monsagrati), in parallelo al mito di Roma (Bartolini). Qualche decennio prima, agli inizi del 1831 Napoleone Luigi, figlio di Luigi Bonaparte re di Olanda e di Ortensia Beauharnais, figlia di Giuseppina, in Italia per prendere parte ai moti rivoluzionari, ma devoto al papato, scriveva da Terni, a Papa Gregorio XVI : ... |
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ISSN: | 0391-2191 |
Contains: | Enthalten in: Il diritto ecclesiastico
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