Il timore grave nell'attuale legislazione canonica

Seccondo un inveterato insegnamento morale e giuridico l'actus humanus, che è sempre a fondamento dell'atto giuridico, si compone di un aspetto volitivo e di un aspetto cognitivo e solo la sussistenza di entrambi consente di ravvisare un atto libero. Tra i vizi del consenso la tradizione c...

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Bibliographic Details
Main Author: D'Auria, Andrea 1964- (Author)
Format: Print Book
Language:Italian
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Published: Città del Vaticano Urbaniana university press [2020]
In:Year: 2020
Reviews:[Rezension von: D'Auria, Andrea, 1964-, Il timore grave nell'attuale legislazione canonica] (2020) (Austin, Brian T.)
Edition:2. edizione
Standardized Subjects / Keyword chains:B Marital consent / Oath / Fear / Vow / Confession / Kanonisches Eherecht / Church criminal law / Order / Resignation from office / Straferlass / Mitigation of sentence / Judgment / Election / Compulsion / Catholic Church, Verfasserschaft1, Codex iuris canonici (1983). 1103 / Catholic Church, Verfasserschaft1, Codex iuris canonici (1983). 1191 / Catholic Church, Verfasserschaft1, Codex iuris canonici (1983). 1200 / Catholic Church, Verfasserschaft1, Codex iuris canonici (1983). 125 / Catholic Church, Verfasserschaft1, Codex iuris canonici (1983). 1324 / Catholic Church, Verfasserschaft1, Codex iuris canonici (1983). 1345 / Catholic Church, Verfasserschaft1, Codex iuris canonici (1983). 1360 / Catholic Church, Verfasserschaft1, Codex iuris canonici (1983). 1538 / Catholic Church, Verfasserschaft1, Codex iuris canonici (1983). 1620 / Catholic Church, Verfasserschaft1, Codex iuris canonici (1983). 172 / Catholic Church, Verfasserschaft1, Codex iuris canonici (1983). 188 / Catholic Church, Verfasserschaft1, Codex iuris canonici (1983). 643 / Catholic Church, Verfasserschaft1, Codex iuris canonici (1983). 656
IxTheo Classification:SB Catholic Church law
Description
Summary:Seccondo un inveterato insegnamento morale e giuridico l'actus humanus, che è sempre a fondamento dell'atto giuridico, si compone di un aspetto volitivo e di un aspetto cognitivo e solo la sussistenza di entrambi consente di ravvisare un atto libero. Tra i vizi del consenso la tradizione canonistica ha sempre ravvisato il metus gravis, inteso quale inflizione di una grave minaccia da parte di un soggetto agente nei confronti di un soggetto passivo, per liberarsi dalla quale questi si decide a fare qualcosa che non vorrebbe, ma che fa al solo scopo di evitare un grave danno. Un tale comportamento tenuto ex metu è da considerarsi volontario? O si tratta piuttosto di un atto posto invalidamente? In altre parole: quale rilevanza giuridica può avere un comportamento tenuto in presenza di tali minacce? Inoltre: tale vizio del consenso è di diritto naturale o è più semplicemente riconducibile ad un disposto di diritto ecclesiastico? La tradizione giuridica della Chiesa ha assunto in merito posizioni differenti, pur entro un'impostazione unitaria, proponendo soluzioni diversificate a secondo degli ambiti considerati ed ha circoscritto entro parametri ben definiti a quali condizioni tale consenso potesse essere considerato come viziato.
Item Description:A. D'Auria, professor at the Pontificia università Urbaniana of Rome. - Contains bibl. references and notes
ISBN:8840150617